Il Dio che disse “Splenda la luce nelle tenebre” risplende dentro di noi per
farci conoscere la gloria di Dio nel volto di Gesù Cristo
(2 Corinzi 4,6)

 

Care sorelle e cari fratelli,

il Dio che in principio creò il mondo per mezzo della Parola, che disse “sia la luce” e la luce risplendette nelle tenebre, il Dio che ha mostrato la sua gloria a Mosè e ai profeti e che si è manifestato a noi in Gesù Cristo, oggi ci illumina della sua luce, si rispecchia in noi, che ha creato a propria immagine, affinché, guardando Gesù Cristo, tutti possano conoscere la gloria di Dio, tutte possano vedere Dio stesso. Questo è l’annuncio che l’apostolo Paolo ci rivolge.

In questi giorni noi proclamiamo con gioia che Dio si è manifestato all’umanità in Gesù Cristo. Come possiamo, in un mondo in cui imperversano la violenza, l’odio, l’indifferenza, in cui Dio sembra assente, latitante, affermare che Dio manifesta la sua presenza? Possiamo farlo correggendo un errore che spesso viene commesso. Normalmente, si parte da un’idea di Dio già formata e poi se ne ricerca la presenza, di solito con scarsi risultati. Se noi invece partiamo dall’annuncio dell’Evangelo e ci lasciamo guidare da esso, troveremo Dio e l’idea che ce ne faremo sarà il risultato della nostra esperienza.

Dice l’Evangelo: hai presente Gesù di Nazaret, quello di cui parla il Nuovo Testamento? Nato a Betlemme, morto sulla croce, resuscitato il terzo giorno? Ecco, lì, in quella persona, in quella vicenda si è mostrato un dio, un dio diverso da quello cui normalmente si pensa quando si dice dio, un dio strano, particolare. Se questa pista di interessa, seguila, lasciati trasportare sulle orme di questo maestro originale, morto come un ribelle sconfitto, di cui si narra che poi sia tornato a vivere; lasciati portare su questa via e troverai Qualcuno. Qualcuno che ti ama, che ti cerca, che desidera il tuo amore; qualcuno di molto grande, che afferma di esser dietro all’esistenza stessa tua, dell’umanità e dell’universo intero; qualcuno di molto piccolo, limitato, umano, che parla la tua lingua, prova le tue emozioni, condivide al tua fragilità; qualcuno che, pur attraversando le tragedie della vita, le supera, portandoti con sé; qualcuno che potrai anche chiamare Dio, che ha piacere di essere il tuo Dio, che si fa chiamare il Dio di Gesù Cristo.

E, dopo che ci siamo lasciati trascinare in questo percorso, l’Evangelo aggiunge: hai presente quello strano Dio che hai incontrato seguendo le orme di Gesù Cristo? Ebbene, è presente anche nella tua vita di tutti i giorni, nel mondo in cui ti muovi. Se vuoi, lo puoi cercare nel mondo che lui afferma di aver creato, nelle sue creature – per es. impegnandoti perché ciascuna e ciascuno possa vivere un’esistenza dignitosa – o nel suo creato – per es. vivendo in armonia con la natura. E parallelamente, puoi cercare il Dio di Gesù Cristo con l’aiuto di alcune pratiche che altri uomini e donne impegnate nella stessa tua ricerca ti hanno insegnato: confrontandoti con i testi biblici, ponendogli direttamente – nella preghiera – le tue domande, i tuoi dubbi, i tuoi problemi, ritrovandoti coi compagni di ricerca per spezzare il pane e condividere il vino, per invocare in questo modo la sua presenza. In questi e altri modi puoi cercare il Dio di Gesù Cristo, e lo puoi trovare, lo trovi, lo hai già trovato e lo troverai ancora, perché è presente, è visibile, sia pure in mezzo all’oscurità, parzialmente, a singhiozzo.

Se ti lasci guidare dall’Evangelo, ti renderai conto che il Dio che tu hai incontrato sulla tua strada, che ti illumina con la sua luce, che si è rispecchiato in te e si è riconosciuto come tuo Dio, il Dio che si è manifestato nella persona di Gesù Cristo perché tutti potessero incontrarlo e riconoscerlo, perché tutte potessero vederlo, è lo stesso Dio che si era manifestato a Mosè e ai profeti, è lo stesso Dio che il principio si è manifestato nella creazione di ogni cosa e di ogni persona affinché anche noi potessimo vivere della Luce che splende nelle tenebre.

Amen.

Daniele Bouchard