Il SIGNORE ti benedica e ti protegga!
Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!
Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!
(Numeri 6,24-26)

 

Care sorelle e cari fratelli,

questo testo biblico nasce nel deserto, in un luogo scomodo ed ostile alla vita umana. Durante il giorno il sole ardente rende pesante ogni respiro, la notte invece porta un gran freddo che disturba il riposo degli uomini. Da ormai 40 anni il popolo di Israele girava per il deserto, senza conoscere il suo luogo di destinazione. Dio aveva promesso di prendersi cura del suo popolo ma l’intervento potente di Dio durante l’esodo dall’Egitto ormai era lontano; la realtà del deserto, le sofferenze quotidiane invece erano vicine, e pressanti sul popolo. In questa situazione, Dio pronuncia parole di benedizione. Dio dà parole grandi a Mosè, parole potenti e poetiche, piene di vita come un’oasi in mezzo al deserto.

Io credo che l’immagine del deserto, la situazione d’Israele, non sia molto lontana dalla nostra situazione di oggi. Noi sappiamo che il deserto è un luogo di abbandono e di mancanza. Il deserto, quello metaforico, si trova anche nella nostra società, il deserto lo possiamo trovare anche nel quotidiano, fa parte della nostra vita. Durante la pandemia abbiamo sperimentato in modo collettivo quanto sia limitato il potere umano, abbiamo sperimentato quanto fragili siano i sistemi economici e sanitari del mondo, quanto sia fragile la vita sociale e culturale nella nostra società.
Durante questa crisi provocata dal coronavirus abbiamo sperimentato e stiamo ancora sperimen- tando che tutto il genere umano, noi uomini e donne, siamo profondamente bisognosi, non solo materialmente ma anche psicologicamente e emotivamente. Tutte e tutti abbiamo, in maniera più o meno forte e in forme diverse, sperimentato che la nostra vita non dipende da noi. Con la sua benedizione Dio costruisce un’oasi in mezzo al deserto, come per Israele così anche per noi oggi. Dio alla insicurezza e vulnerabilità della vita umana non risponde dandoci il potere per gestire tutto o la famosa bacchetta magica. No! Dio ci dà la Sua benedizione che noi non possiamo controllare, produrre o realizzare, anzi la benedizione è il momento di completa passività umana. Possiamo ricevere la benedizione solo come un regalo di Dio e, come Aronne, la possiamo anche portare alle nostre sorelle e ai nostri fratelli.
“Il SIGNORE ti benedica e ti protegga!
Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!
Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!"
Amen.

Sara Heinrich

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