Giappone. La solidarietà della comunità ecumenica alle vittime della tragedia

 
Roma (NEV), 30 marzo Solidarietà e vicinanza. Sono questi i due sentimenti che, a due settimane dal disastro del terremoto e dallo tsunami, percorrono le chiese giapponesi che appartengono al Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Le chiese giapponesi accolgono gli sfollati e contano i loro dispersi. Sono poche le comunità che non hanno riportato danni ai propri edifici; soprattutto, sono numerose quelle che contano dei dispersi tra i propri membri di chiesa. In una lettera dello scorso 23 marzo il segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit, ha espresso “sgomento e dolore” per quanto accaduto. A nome delle 349 chiese membro del CEC, Tveit ha aggiunto: “Preghiamo per la grazia di Dio e per la protezione di coloro che stanno rischiando la loro vita per salvare quella degli altri”. Un pensiero che richiama anche la situazione sempre più grave delle centrali nucleari danneggiate dallo tsunami.
Solidarietà, espressa nella preghiera e nell'invio di fondi per sostenere l'emergenza, è giunta alle chiese giapponesi dalle chiese dell'Asia appartenenti al CEC, come pure dagli altri continenti
La stessa Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha lanciato una sottoscrizione (www.fcei.it). “Questa espressione di solidarietà è un segno importante della vitalità della comunità ecumenica”, ha sottolineato il pastore Dong Sung Kim, responsabile del CEC per la regione asiatica. La solidarietà viene anche dall'interno del Giappone dove le chiese risparmiate dal sisma e dallo tsunami offrono ospitalità agli sfollati. E' il caso, per esempio, della United Church of Christ in Giappone, della Sendai Higashi Church, della Sendai Minami Church e della chiesa evangelica luterana in Giappone.
Intanto Action by Churches Togheter (ACT) Alliance, l'agenzia di soccorso promossa dal CEC e dalla Federazione luterana mondiale (FLM), conferma che nelle zone maggiormente colpite continua a prevalere “il caos e la confusione, dovuti alle immani dimensioni del disastro”. Church World Service (CWS), un'agenzia che lavora in stretta collaborazione con ACT, sta garantendo aiuti di primo soccorso a circa 25mila persone evacuate in campi nel nord-est del Giappone. Particolarmente difficile rimane la situazione delle persone più anziane che costituiscono un quarto della popolazione giapponese, con percentuali maggiori nella zona colpita dal sisma. Oltre ad ACT e al CWS sono all'opera molte altre agenzie umanitarie legate alle chiese, tra cui, la battista BWAid, l'Esercito della Salvezza, l'Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso (ADRA).
 
Se lo desiderate fate pervenire la vostra offerta al cassiere, specificando la causale: terremoto in Giappone.

 

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